TURISMO IN SPAGNA ZARAGOZA.
CENNI STORICI DI ZARAGOZA -
SARAGOZZA
La provincia di Aragona o Aragòn (castigliano)
prima di diventare un regno fu un insediamento romano che all'epoca di
Augusto
si chiamava Caesaraugusta faceva parte della provincia
Hispania Citerior Tarraconensis, di cui oggi rimane:
- parte del foro (museo, Plaza de la Seo),
- le terme (calle de San Juan y San Pedro),
- il teatro di Tiberio,
- il porto fluviale nell'omonimo museo
(Museo Del Puerto Fluvial De
Caesaraugusta, Plaza San Bruno, 8),
- le antiche mura romane che vennero sostituite nel medioevo con mura
Visigote e poi Musulmane e successivamente, divennero
le mura medievali di Alfonso I che fece di Zaragoza
la Capitale di Aragona.
Prima di essere romanizzata,
questo luogo era abitato dagli Iberi conosciuto come i Salduie.
Il primo nucleo fu popolato dai veterani delle legioni romane che
avevano partecipato alla " Guerre della Catabria"
Nacque cosi la Colonia Caesar Augusta (25 sec a.c.) come
"testa di ponte" per controllare le comunicazioni dei fiumi Ebro,
Gàllego e Huerva.
Le mura di Caesaraugusta avevano una dimensione ragguardevole con un
perimetro di circa 2650 metri e 120 torri difensive.
La Colonia Caesar Augusta si sviluppò come la maggior parte delle
città romane , quindi aveva 4 porte situate sul su cardo e il decumanus.
Nel Museo di Zaragoza potete vedere i mosaici di quell'epoca provenienti
a antiche case romane.
La zuda, descritta in seguito, nel medievo,
si convertì nell'edificio più importante della taifa di Zaragoza..
Come Saragossa si convertì in capitale del Regno di Aragona.
Racconta la storia che il
discendente di
Sancho
Garcés III de Pamplona, chiamato il Grande (conosciuto come Imperator
totius Hispaniae), creò del Contado de Aragòn un regno, il suo nome
era Ramiro I de Aragòn (1035).
Successivamente Alfonso I de Aragòn el Batallador
nel 1118 conquistò Zaragoza (Saraqusta in arabo)
facendone la capitale dell' attuale provincia di Aragona e stabilì la
sua residenza nella Aljaferia (palazzo dell'allegria) che era il
palazzo arabo destinato alle feste di corte del re di
taifa Abù Yafar Ahmad al-Muqtadir Billah (conosciuto come
Al-Muqtadir) che riunì in quel palazzo importanti intellettuali.
Il suo successore, Yùsuf Al-Mutamàn, per proteggere il suo
regno (da Alfono I ed i suoi alleati tra i quali i Barcellonesi), arrivò anche ad
ingaggiare un famoso cavaliere, Rodrigo Dìaz conosciuto con il nome di El
Cid (1081).
Alfonso I non a caso lo chiamarono
el Batallador;
all'epoca era il Re di molti stati: Aragona e Pamplona ma
governò anche Leon e Castilla nonchè Toledo dopo il matrimonio con
Urraca di Leon (1109 -1126), figlia di Alfonso VI.
SEGUI LEGGENDO:
Gli episodi Storici di Saragozza - Zaragoza
-
Belcite
Belchite - Alhama de Aragòn Fuendetos - Goya - Lleida - introduzione -
Monasterio de Piedra - Nuevalos
-
pdf Cartografìa
històrica Caesar Augusta
Saraqusta
-
Taifa de Saraqusta Taifa
de Zaragoza
-
Storia della Corona Aragonesa
-
Historia
de Aragòn (cast)
-
El
Reino de Pamplona y los Banu Qasi (Cast)
Inizio
COSA VEDERE IN ZARAGOZA.
LA SEO O LA CATTEDRALE DEL SALVADOR DE ZARAGOZA.
Era un antico tempio Romano posto sul Foro, come dice il museo omonimo
che si convertirà per breve tempo in una Cattedrale Visigota sino al
716 circa quando cambia aspetto divenendo la Mezquita principale di
Zaragoza.
Foto :
La Seo de Zaragoza sullo sfondo.
in primo piano omaggio a Goya e nel centro, il museo del "Foro" di
Caesaraugusta
  
Dopo la conquista della città da parte di Alfonso I, che per
la verità permise opportunamente (causa spopolamento e quindi
carenza di artigiani, muratori etc), agli arabi di rimanere nella città, trasformò
la Mezquita nella Cattedrale del Salvador (appunto la Seo). Si
possono riconoscere i vari stili, romanico, gotico, mudejar, barocco e
persino Isabellino (da Isabella la cattolica).
Spettacolare la cupola moresca, la collezione di tappeti (Museo de
Tapices) e ovviamente,
il retablo Mayor dello scultore Catalano
Pere Johan con le tre scene centrali l'Epifania, la Trasfigurazione e
l'ascensione, opera di Giovannidi Souabe. Il Campanile barocco
anticamente Mudejar, venne ristrutturato nel nuovo stile, più adeguato alla piazza dove sorge la Basilica del Pilar
Inizio
BASILICA DEL PILAR DI ZARAGOZA.
Entrando nella chiesa, fedeli e pellegrini cercano distintamente la
nicchia dove si può toccare con mano un pezzo del "pilar ovvero
una colonna (pilastro) di diaspro, lasciata in quel luogo nel lontano I secolo
d.c..
Racconta la leggenda che San Giacomo (Santiago) nel suo lungo
viaggio in Spagna con lo scopo di diffondere la parola ed il credo del
Cristo, si fermò a
Caesaraugusta (Salduie prima del 3°
sec. - Saraqusta per gli arabi Zaragoza in Castigliano e
Saragozza in Italiano).
I tempi non erano propizi per i cristiani e le conversioni
ancora meno, quando lo stesso Gesù esortò la Vergine Maria, che si trovava
in Gerusalemme, ad aiutare gli Apostoli nella predicazione e conversione
delle genti. Una schiera di Angeli, così
racconta la leggenda, trasportò direttamente la Madonna sulle rive
dell'Ebro dove Giacomo in quella oscura notte pregava. Allora gli
comparve la
Vergine che l'esortò nella predicazione (simile all'episodio narrato
sul
Camino de Santiago di Muxia).
Conseguentemente lo stesso Santiago
costruì una cappelletta per proteggere il pilar
(dalle dimensioni di 170x 24) dove
poggiava la Madonna trasportata dagli Angeli. Non mancano certamente racconti di fatti miracolosi
dovuti alla venerazione della Vergine del Pilar. Tale costruzione
divenne in seguito una chiesetta e al tempo di Alfonso I un chiesa
romanica di cui rimane solo il timpano.
Foto:
La pietra devozionale (sinistra) e la Vergine del Pilar. La Basilica del Pilar

*
Il ponte nasce sulle rovine del ponte romano eretto tra il I e II secolo La Vergine del Pilar, dicono, è la Vergine più venerata in Spagna.
La Basilica venne affrescata in diversi periodi che videro il contributo
di Francisco Bayeu y Subìas e
Francisco
de Goya che aveva sposato la sorella di questi (2 cupole facilmente
identificabili). Dal ponte di Santiago colpisce la torre più
alta (80 mt c.a) e le numerose cupole colorate (11).
Inizio
IL TORRIONE DELLA ZUDA.
Di lato alle mura romane incontriamo questa torre che in passato fece
parte del palazzo reale (o del governatore) chiamato l' Alcazar (fortificazione) dei
Re Arabi (inteso come i regni di Taifa).
La Torre di Zuda era parte di un maggior immobile
dove sembra ci fosse anche una porta di accesso alla città, mentre il palazzo dell'
Aljaferia era destinato allo svago ed alla cultura,
come già
accennato.
Una Volta conquistata la città, Alfonso I el Batallador ne destinò una
parte ai Caballeros Hospitalarios de San Juan e del resto, ne fece la sua
residenza in città.
Le antiche mura romane erano di grandi dimensioni
(7m) e attorniavano la città unitamente a 4 porte e 120 torri. Nel Museo
di Zaragoza ancora possiamo vedere uno dei mosaici (Orfeo) prelevati da
questo luogo. La Torre ci appare con le modifiche relative al XVI/XVII
secolo.
Inizio
IL PALAZZO DELL'ALJAFERIA.
Dichiarato Patrimonio dell'Umanità, il palazzo Islamico venne costruito
dal re di taifa Abù Yafar Ahmad al-Muqtadir Billah nel XI
secolo. Di straordinaria bellezza, racconta la sua storia che vide i
sovrani Arabi quali mecenati del regno.
Originariamente fu un accampamento militare musulmano costruito nel 935 da Abderamàn III
(servitore misericordioso) che era Emiro del Califato di Cordoba. Il
nome completo era Abd ar-Rahman i bn Muhammad della dinastia Omeya
(Sunniti), che fondò la famosa Medina Azahara, (città di Zara -
al-Zahrà , in onore di una sua favorita). La Madīnat al-Zahrā'
di Abd ar-Rahman si trova vicino a Cordoba ed è il
simbolo e l'ostentazione del potere del Califfato di Cordoba.
Inizio
La Taifa di Zaragoza
Quando Abù Yafar Ahmad al-Muqtadir Billah divenne Re (taifa
di Saraqusta, Zaragoza) volle costruire in quel recinto
militare il suo palazzo che per la sua bellezza e le magnifiche
decorazioni (che possiamo ancora vedere), venne chiamato il palazzo
dell'allegria, ovvero: Palacio de la Aljaferìa, unico nel suo
genere perché normalmente, la residenza del re della Taifa, l'Alcazar,
era più modesto.
  
1 - Aljaferia; Arte Mudejar, 2 -Foto nel centro, compare un uccello simbolo del suo ideatore.
In pochissimi casi gli animali compaiono dell'arte mudejar.
3-
Oratorio dell ' Aljaferia Zaragoza Spagna
 
L'Oratorio come un piccola
mezquita nell ' Aljaferia di Abù Yafar Ahmad al-Muqtadir

Il
periodo denominato "
Reconquista ", vide i re cristiani appoderarsi di
tutti gli alcazar arabi, di cui molti, si convertirono in edifici
"covernativi o residenza particolare dei re", esempio Toledo,
Granada.. e il Palacio de la Aljaferìa si convertì
nella residenza dei Re di Aragona, poi della
Corona di Aragona, sino al tempo dei Re
Cattolici che si insediarono costruendo nuove sale come la sala
del trono e la Cappella di San Martino (ingresso). In seguito, divenne la
sede dell'inquisizione e in tempi più
recenti (XVIII XIX sec.), una caserma la cui cucina venne posta dove era
la l'oratorio di Abù Yafar (che risulta essere
orientata sulla Mecca).
Foto:
Il modello, sulla destra mostra la torre del Trobador
Una volta conquistata del re di Aragona, Alfonso I de Aragòn el Batallador (1073/1134), si convertira´ in seguito nel
"" Palazzo reale della Corona di Aragona.""
Isabella e Fernando, i Re Cattolici (1479/1504), ampliarono il palazzo con il fine di ostentare la grandezza dei Sovrani di Spagna che stavano per diventare i re più potenti dell'epoca grazie anche, alla scoperta delle Americhe.
Circondato da un profondo fossato che mai vide l'acqua per evitare danni ai muri, oggi è la sede del
Governo Aragonese: las Cortes di Aragòn.
La visita guidata vi condurrà attraverso simboli, storie e leggende. La prima immagine che appare dopo l'entrata è il simbolo del paradiso come lo intendevano i signori dell'epoca.

Passi del
Corano si alternano nelle sale e l'unico animale che compare in una
volta ricorda il suo costruttore. Nelle sale del palazzo incontrerete
magnifici reperti arabi, ma anche una cella che detenne un personaggio
misterioso, conosciuta come la Torre del Trovador. In verità la torre
ebbe diverse utilità, essendo la più alta, da torre di osservazione, a ultimo baluardo del
signore del castello, la torre
del homenaje, simile alla torre che in Italia chiamiamo, maschio,
ed infine a prigione dell'inquisizione.
Inizio
EL TROBADOR
Qui nasce l'idea raccontata in un romanzo da un celebre scrittore
Spagnolo, Antonio Garcìa Gutiérrez, che si svolge appunto nel
Palacio del Aljaferia:"El Trobador", che racconta la
storia drammatica che culmina con la morte nella torre, dei
protagonisti, Manrico (Manrique -el Trobador) e di Leonora, due amanti osteggiati dal
perfido Conte Luna.... ma sul finale il colpo di scena ancora più
drammatico, il Conte ha ucciso... inconsapevolmente suo fratello,
scomparso anni indietro, ovvero Manrico. Il dramma divenne una celebre
opera del nostro Giuseppe Verdi.

Scacchiera nella torre del homenaje Aljaferia Zaragoza Spagna
Inizio
TRA STORIA E LEGGENDA. IL GRAAL DI VALENCIA.
Da San Juan de la Peña il Graal fu preso e portato a Valencia...
San Juan de la Peña, un monastero del XI secolo eretto probabilmente da
Sancho Romirez figlio del primo Re di Aragona Ramiro I.
Racconta la
leggenda che in quel
luogo, pieno di antichi eremi, si conservava un
misterioso calice che proveniva dal tesoro di
Roma portato in salvo in questi luoghi da San Lorenzo, dicesi originario
di Huesca. San Lorenzo conobbe Papa Sisto II proprio in Zaragoza e
ne divenne il diacono.
Quando si trasferirono a Roma era il tempo delle
persecuzioni e Lorenzo ricevette l'incarico di salvare la preziosa reliquia.
ll calice misterioso sarebbe stato custodito gelosamente sino a quando
Martino l'Umano (1356-1410), Re della Corona di Aragona (Confederazione Catalo
Aragonese, e ultimo discendente della dinastia del Conte Bellòn
di Carcassonne che era il nonno di
Guifré el Pilòs 840-897), nel 1399 ne fece richiesta ai monaci portandolo nella
Aljaferia di
Zaragoza e che la Regina consorte (in seconde nozze),
Margherita di Prades, donò alla Cattedrale di
Valencia
(esp)
Indice delle Leggende -Storie Medievali Miti e Leggende
Inizio
Museo Plablo Gargallo
 
Scultura el saluto Olimpico
Riproduzione delle Statue poste sulla Puerta de Maratòn
Stadio Olimpico
Barcellona
Inizio
IL REGNO DI ARAGONA DIVENTA LA "CORONA DI ARAGONA"
Guerre, riconquista, diritti di successione. Sono le parole che
trasformarono il Re di Aragòn in un potente monarca a capo di una
confederazione che dominò buona parte dell'Europa a partire dal XII
secolo. La storia inizia con Ramiro II di Aragona e Berenguer IV di
Barcellona.... segui leggendo:
Storia
della Corona Aragonese - Berenguer IV
Inizio
ZARAGOZA E LA GUERRA DI INDIPENDENZA.
Chiamata comunemente la guerra dei francesi o di liberazione (1808
-1812), Zaragoza dette il suo contributo di sangue per la liberazione e
a testimonianza di questi fatti incontriamo alcune piazze che ricordano gli eventi bellici di quel secolo. Goya, fu uno dei maggior
interpreti dei fatti del 2 e 3 Maggio 1808 a Madrid.
Nota storica sulla guerra di indipendenza. Durante il regno di Carlo IV,
il suo protetto, primo ministro Godoy, causò con la
sua politica, dei malcontenti tra i nobili e la stessa popolazione
che si ribellò assaltando il
Palazzo Reale di Aranjuez dove stava Carlo IV. I tumulti furono fomentati dallo
stesso figlio del Re, Ferdinando
che divenne Sovrano di Spagna dopo
l'abdicazione forzata del padre.
Per questo Carlo IV chiese aiuto a
Napoleone al quale aveva concesso il passaggio sul territorio Spagnolo
per la conquista del Portogallo che
allora, era alleato degli Inglesi, acerrimi nemici della Francia (Trattato di Fontainebleau). Ma
Napoleone con la scusa di far riappacificare Carlo e Ferdinando li attirò
a Bayonne ponendoli sotto sequestro e costringendo Ferdinando a
restituire la corona a Carlo e conseguentemente costrinse lo stesso Re
a cedere la Corona a Giuseppe Napoleone che divenne Re di Spagna.
A
causa di questo fatto, la popolazione di tutta la Spagna insorse contro
gli invasori. La guerra non fu priva di lutti e atti di eroismo che
troviamo in quasi tutte li città Spagnole. Viene menzionato
particolarmente, Madrid, Zaragoza e Girona senza togliere il merito alle
atre città.

Plaza Santiago Sas (anticamente si chiamava Plaza del Carbòn,
carbone) ricorda le
gesta di quel sacerdote, Santiago Sas Casayau, di cui la piazza porta il nome che si distinse
nella battaglia che si concluse con la cattura di Saragozza.

Per il suo
valore, ottenne anche il grado di capitano ma alla fine fu ucciso dalle
truppe francesi dopo la caduta della città.
Questa zona costituita da strette viuzze, conosciuta in passato come "El
Trenque de Gimeno Gordo
dove viene ricordato l'azione eroica dei cittadini che affrontarono
corpo a corpo le truppe francesi che volevano arrivare nella piazza dove
di trova la Basilica del Pilar.

Oggi una piazza accogliente per un momento di riposo, potete
approfittare e degustare "los Churros " e cioccolata.
Inizio
Agustina de Aragòn.

Una
eroina che ricorda la guerra d'indipendenza la incontrate nella Plaza del
Portillo, con la storia di Agustina addetta al supporto delle truppe, si trovava vicino al cannone i cui
operatori erano tutti morti quando vide avanzare le truppe francesi e da
sola, apri il fuoco impedendogli di entrare (momentaneamente) in città.
El Barrio San Pablo. Santiago Sas era il parroco di questo
quartiere, un barrio di lavoratori che combatté senza tregua gli
invasori francesi, infatti le sue strade ancora oggi sono dedicate agli
eroi di quei giorni e la stessa Agustina de Aragòn risulta essere
sepolta nella chiesa di San Pablo che possiede un magnifico campanile
mudejar.
Inizio
La Chiesa di San Pablo.
Questo antico quartiere medievale che si chiamava
Poblacion del Rey, viveva un terzo della popolazione di Zaragoza, e per questo si teneva un importante mercato.
Nel 1210 sorge anche una Eremita Romanica che con il tempo diviene una parrocchia dalle grandi dimensioni tale da essere considerata come la
terza Cattedrale di Saragozza.
Il suo campanile ottagonale si considera uno dei migliori esempi di stile mudejar e le sue grandi dimensioni consentono di salire lungo la torre per ammirare il panorama.
Il retablo Mayor di San Pablo è stato eseguito da un importante scultore, Damiàn Forment (1480-1560) a cui si attribuiscono diverse opere tra le quali anche i retabli del monastero di Poblet e della cattedrale - la Basilica del Pilar di Zaragoza, il retablo Mayor.
Si dice che la Chiesa di San Pablo, abbia visto lavorare tra le sue mura un abile artigiano doratore che in quei tempi si era trasferito in Zaragoza da Fuentetodos, un certo
José de Goya, si certo, il padre di Francisco de Goya.
Inizio
MUSEI DI ZARAGOZA:
Museo Camòn Aznar
Calle Espozy Mina, 23
Museo Plablo Gargallo
Plaza San Felipe,3
Museo de Tapices (dentro la Seo)
Plaza de la Seo
Museo del Foro di Caesaraugusta
Plaza de la Seo, 2
Museo de Zaragoza
Plaza de los Sitios,6
Museo Pablo Serrano
Paseo de Maria Agustin, 20
Museo del Puerto Fluvial de Caesaraugusta
Plaza San Bruno, 8
DOVE INCONTRARE LE OPERE DI GOYA
Basilica del pilar (Zaragoza)
Museo Carmon
Museo de Zaragoza
Palacio Arzobispal (Zaragoza)
Plaza de
Nuestra Señora del Pilar, 19
Patio de Infanta (Zaragoza)
Calle San Ignacio de Loyola, 13
Indice
Altre città importanti da
visitare:
Teruel.
Il patrimonio architettonico di arte mudéjar presente in imponenti monumenti,
testimoni di una lunga dominazione musulmana.
I monumenti più importanti sono la cattedrale, con i suoi bei campanili e le
chiese di San Martìn, San Pedro e El Salvador.
Huesca.
Situata ai piedi dei Pirenei, offre paesaggi naturali e monumenti medievali di
incredibile bellezza. Sin dal tempo dei Romani di Quinto Sertorio assunse una
importanza strategica che fu sfruttata successivamente dagli arabi di
al-andalus. Riconquistata dagli Aragonesi divenne un loro punto di forza.
Nel monastero romanico di San Pedro el Viejo si incontrano le tombe di
Alfonso I el Batallador e suo fratello e successore Ramiro II el Monje.
Vedi la
Corona de Aragòn
Informazioni turistiche
Zaragoza

Informazioni turistiche
Oficina de Turismo
La Plaza del Pilar
+34 902 142 008
Festa della Vergine del Pilar
12 Ottobre
Zaragoza forma parte del Camino de Santiago
Casino de Zaragoza
C/ Marqués Casa Jiménez
Indice |
Tags: guida di Saragossa, guida Zaragoza, Storia,
informazioni turistiche, itinerario, Palazzo della Aljaferia, Cattedrale
di Zaragoza, storia, Graal, San Juan de la Peña
|