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Sant Pere de Púbol
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Particolare della chiesa di Sant Pere de Púbol |

Fontana
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Muro del castello di
Púbol |
1 - AMBIENTI ESTERNI.
Nel muro della Chiesa ci sono ossi di teschi mescolati con calce e sassi,
forse appartenuti a banditi dell’epoca.
Si parla dell’esistenza di un pozzo, il Pozzo de los cuchillos, per le lame
affilate sulle pareti. Li vicino vi erano anelli che servivano per
incatenare i banditi prima di essere giustiziati.
La bottega dei souvenirs diventata poi “la sala persa di Gala”. Era un
passaggio per le prigioni. Tramite una piccola finestra, si dava da mangiare
ai prigionieri che stavano nell’attuale garage che contiene La
Cadillac
azzurra.
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2 - IL GARAGE.
Nel garage del castello incontriamo un calesse ed una Cadillac.
La storia di questa macchina risale al 1976. Quando Gala e Salvador Dalí erano negli
Stati Uniti, la General Motors chiese a Dalí un disegno per un nuovo modello
di Cadillac. Il disegno che non ebbe esito era intitolato, la Cadillac di
Gala.
Tuttavia la General Motors produsse un modello con il nome di Cadillac di
Gala. Appunto per questo, Gala e Dalì pretesero 10.000 dollari per lo
sfruttamento del nome e con quella somma comprarono appunto la Cadillac.
La Macchina che era targata 568-YUL-USA e venne immatricolata
successivamente a Montecarlo quando Gala e Dalì vi presero la residenza abitando in Rue de
Remparts,36.
La Cadillac di Púbol è un modelo Sedan Deville mentre quella acquistata
precedentemente nel 1969 per il Taxi Piovoso di Figueras, è una Cadillac
Broughan del 1941.
Fece il suo ultimo viaggio in veste di ambulanza, portando Dalí a
Figueras nel 1984. Precedentemente era servita anche per portare il cadavere di Gala da Portl
Lligat a Púbol nel 1982.
inizio
3 - IL GIARDINO ROMANTICO.
In un ultimo poema,"ELEGIAS A GALA" si legge : en el fondo sin mañana, el
agua se vierte sin fin en el surtidor del jardin donde he visto
detalladamente el rostro de mi Gala tan amada : Alla fine senza un domani,
dove l’acqua scorre incessantemente nella fonte del giardino, ho visto
dettagliatamente il viso di Gala che ho tanto amato.
Questa evocazione malinconica dettata da un Dalí ormai privo di forze,
è un
ricordo nostalgico del giardino di Púbol e dell’amore per Gala.
Gli alberi sono disposti geometricamente con la passeggiata centrale che
porta alla piscina, ma allora prima che le erbacce prendessero il
sopravvento, erano disposti in blocchi che componevano la G di Gala come i
Mirti del Patio del Teatro Museo di Figueras.
Dalí creò il giardino come un trompe l’oil cioè con falsa prospettiva
dandole una maggior profondità utilizzando vari tipi di piante che con i
loro lunghi rami formavano un tetto vegetale dando l’impressione di trovarsi
in un labirinto. Dopo aver visto Bomarzo, trasse l’idea delle statue immerse
nella vegetazione.
Gala fece piantare alcuni cipressi ma la maggior parte delle piante già si
trovavano in quel luogo. Il pergolato con edera e gelsomino, rafforzava l’ambiente
romantico che come diceva, è un luogo per tenere un colloquio sentimentale.
GLI ELEFANTI CON LE ZAMPE DI CICOGNA.
4 Elefanti con le zampe di cicogna da dove fuoriesce un zampillo d’acqua,
montati su un piedistallo fatto con le rocce di Capo Creus. Questa immagine
aveva già fatto il giro de mondo con “La tentazione di San Antonio” ed il
"Sogno Causatoper il volo di un’ape".
Il Corvo sopra la groppa dell’elefante rappresenta il segno araldico degli
antichi proprietari del castello. Ugualmente si può incontrare nelle pitture
di Dalí, la stessa
immagine dove al posto del corvo c’è un obelisco, ispirazione
da una scultura del Bernini in Roma.
LA PISCINA
La piscina ed il giardino dovevano ispirarsi ai giardini di Bomarzo (con
mostri immersi nella vegetazione). Per questo motivo venne montata la coda di Rospo da dove
esce l’acqua e gli elefanti. Le statue e i busti di Wagner sono un' allusione
all’epoca imperiale nella quale si impose il ROMANTICISMO.
inizio
DESCRIZIONE SALE INTERNE.
4 - SALA DEGLI SCUDI.
Dalí costruì una scenografia nell’ingresso; il trono del marchese, l’altare,
il tetto, la porta con il trompe l’oeil (cioè Trampa ante l’ojo, che
consiste nel creare una falsa prospettiva del soggetto)
Sull’altare, una spada che riporta Viva le Roy (fatta da Dali). Sopra
l’altare uno scudo non coincidente con quello dei Corbera. I sei scudi,
rappresentano i lignaggi delle famiglie a cui appartenne il Castello. A
parte uno, sono tutti restaurati. Notare lo Scudo con la G di Gala,
partitura musicale, fior de lis e il giglio araldico.
SEDIE E TRONO.
Ci sono due sedie con la copertura in bianco, volute da Gala anche in
Portlligat (Cadaques) , poi il Trono ispirato alla famosa sediadi cucchiai,
"Silla de cucharas in bronzo" , contenente nel centro un diadema,
appartenuta secondo Dalí ad un attore drammatico francese, Francois Joseph
Talma.
Il trono costruito nel 1984 per ricevere i giornalisti, é montato su una
pedana con dei leonia guardia. Sopra di esso, uno scudo, che rappresenta il
Marchesato concessogli nel 1982 dal Re di Spagna Juan Carlos.
Il montaggio Daliniano, spesso ci appare indecifrabile come il suo sistema
Paranoico critico. La spalliera della sedia contiene un disegno del sole che
sorge su Púbol.
IL DISEGNO SUL SOFFITTO.
Concetto di perfezione; vita eterna; amore e libertà; Il moto perpetuo
sempiterno.
Precedentemente Salvador Dalí aveva disegnato per il
Palacete Albeniz di
Barcellona , una tela per il soffitto contenente elementi comuni con i due
successivi, quello di Púbol e del Museo di Figueras (esempio: la luna).
In Port Lligat (Cadaques), nel 1970 dipinse " L’apoteosi dell’Ampurdan, che
verrà collocato nel Museo di Figueras nella sala denominata: Palazzo del
vento, mentre quello di Púbol, completamente diverso, rappresenta fiori e
uccelli, elementi del mondo vegetale e ornitologico.
Il pannello del "Palazzo del Vento" di Figueras misura 11x8 mt. mentre
quello di Púbol, misura 12x6 mt. contenente oggetti surrealisti. Nel centro,
si intravede il globo oculare (ricorda il film : un cane andaluso). La luna
può
alludere allo sbarco americano (del 21 luglio 1969 ) che coincide a con la
convocazione delle Corti tenuta il 22 luglio 1969, dove Franco, designò il
successore al trono di Spagna il principe Juan Carlos.
La luna e le rondini sono un tema ricorrente nei due luoghi. I mattoni
rappresentano le mura del castello da dove si vede il giardino.
La figura di Gala sulla porta. Gala in costume medievale, ritratta in
aspetto giovanile che ricorda che stiamo per attraversare le stanze private
della signora.
inizio
ALLEGORIA DELLA RONDINE
Si potrebbe supporre che Dalí, sempre attento nelle allegorie, paragoni Gala
ad una Rondine che passa sempre da un amore all’altro ma senza innamorarsi
mai veramente, sino al momento in cui incontra la persona amata la quale
conta qualcosa, ma non più di tanto, perché lei è uno spirito libero.
Oppure la rondine rappresenta l’allegoria della libertà. Comunque, ambedue
le allegorie, corrispondono alla personalità di Gala.
Possiamo infine supporre (cercando di applicare il metodo paranoico
critico), che il disegno rappresenti una dimensione spirituale dove alloggia
Dio, Gala e Dalí...
ALLEGORIA DELLA SPIRALE
la spirale, costruita secondo una successione matematica, ricorda le
proporzioni della sezione aurea (che in sintesi rappresenta la bellezza e
l’armonia). Allo stesso tempo, ricorda la grazia del moto sempiterno
(simbolo dell’eterno) di entrata e uscita, nascita e rinascita.
Oppure la spirale vista come la chiocciola o una conchiglia quindi la
perfezione. Anche Gaudí nella
Sagrada Famiglia
adopera questo
simbolo.
Comunque anche nell’antichità la spirale raffigura il cosmo, che
rappresenta la perfezione divina e la vita eterna.
Il concetto dell’immortalità o meglio la considerazione della vita e
principalmente della morte la troviamo espressa con i fiori gialli (chiamati "SEMPRE VIVI)
posti nell’abitazioni di
Portlligat (CADAQUES) e Púbol.
Una delle passioni Daliniane é stata la teoria della "sostituzione
dell'immaginazione" con una concezione matematica. La spirale è la
"concezione matematica" del moto sempiterno e casualmente, l’ultimo quadro
che dipinse nel 1983 a Púbol, LA CODA DI RONDINE, esprime la teoria delle
catastrofi elaborata da RENÉ TOM.
inizio
5 - SALA DEL PIANO.
La sala serviva come luogo di riposo o discussione (Tertulias).
Possiamo anche chiamarla la Sala dei Tappeti. Ambedue sono del diciassettesimo
secolo e rappresentano, una scena di lotta e l’altro evoca una scena
di
caccia.
Appena entriamo nella sala, si nota la foto scattata da Lecroix nella quale
ritrae Gala intenta ad ascoltare un concerto del suo amico pianista Michel
Pastore, giovane filosofo francese. (Gala amava relazionarsi con i giovani).
Anche se la coppia (Gala-Dalí) non era particolarmente fissata nella musica,
aveva una serie di strumenti che venivano messi a disposizione degli ospiti.
Ricordiamo JEFF FENHOLT, attore principale di Jesus Christ Superstar.
Dalí ideò la lampada dove la luce, viene fatta passare attraverso cristalli
colorati e nella parte centrale si può osservare delle incisioni erotiche.
Inoltre c’e’ un tavolo con 4 zampe di struzzo il cui cristallo lascia
intravedere il CAVALLO BIANCO posto nella attuale reception. Le pergamene
del tavolo sono riproduzioni degli originali che stanno esposte in altre
stanze del castello. Uno di questi acquarelli rappresenta lo scudo araldico
del castello di Gala, come quello posto nella porta principale all’entrata.
Rappresenta una Leonessa che esce dall’interno di una corona offrendo con le
zampe un ramo di fiori rossi.
Praticamente una revisione dello scudo originale. L’elmo sostituito con la
corona. L’aggiunta di una G di Gala e la frase Púbol de Gala. Il titolo
dell’acquerello é Petit Daris, un nome con il quale spesso Dali chiamava
Gala.
Ancora un trompe l’oeil, un dipinto che copre i radiatori che davano
fastidio a Gala.
Altro acquerello che rappresenta una corona é dovuta l’impatto di una biglia
dentro una superficie di latte il cui risultato è appunto
una corona. Dalí
adatterà la sua firma a questo simbolo relazionato ad un articolo
scientifico sulla legge di gravità nel momento in cui l'immagine fu vista al
microscopio.
IL CAVALLO BIANCO DISSECCATO
La storia del cavallo trae origine in fatti accaduti precedentemente.
Nell’agosto del 1972, Gala e Dalí mangiano nel Castello di Púbol con la
nipote di Franco, Carmen, e suo marito Alfonso de Borbon duca de Cádiz. Ma
in precedenza erano andati al Castello di Peralada dove Carmen, si era fatta
a una foto vicino ad una cavallo bianco vivente e fu allora che Dalí le promise una
ritratto equestre come regalo per il suo matrimonio.
Nel 1953, Salvador Dalì conobbe Pere Balañà, con il quale ideò una corrida
"SURREALISTA" con la partecipazione del grande torero Luis Miguel Domengúin.
Alla fine della corrida, " el Toro Muerto", doveva essere trasportato a
Montserrat tramite un elicottero dove in seguito veniva sepolto.
Un grande
effetto mediatico che non ebbe seguito.
Quando venne allestito il castello di Púbol, Dalí viene a sapere di un
cavallo bianco morto nelle scuderie di Pere Balañà. Annunciò di averlo
comprato per farlo disseccare e regalarlo quindi a Gala.
All’epoca, vivevano
nel Hotel Ritz di Barcellona, quindi lo fecero trasportare al quinto piano.
É probabile che il regalo per Gala sarebbe servito anche come modello per il
quadro promesso a Carmen.
Foto:Il cavallo disseccato visto attraverso il tavolino con le zampe di Struzzo Púbol
Il Cavallo bianco
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Casa Museo de Púbol - Descrizione 2ª parte
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