INTRODUZIONE.
Spesso vengono tramandati gli aneddoti popolari che meglio
rispecchiano il carattere degli abitanti della Catalogna.
Infatti le leggende di
Barcellona, Girona e
Montserrat raccontano di
antichi costumi che forse anche oggi sono un'abitudine comune.
Girona, un'escursione basata
unicamente in un Tour cittadino dove si possono raccontare aneddoti,
racconti popolari e leggende della Cataluña.
Ma come nascono le leggende e in particolare quelle di Girona?
Anticamente, in un tempo ancestrale le popolazioni
celebravano antichi rituali
propiziatori dedicati agli dei protettori della natura, delle
semine, dei raccolti, della luna del sole, e dei venti ovvero ci
celebrava il cambio delle stagioni.
Però questa epoca giunse alla fine e gli antichi dei furono
abbandonati e sostituiti da un solo dio.. iniziò così i monoteismo.
Prima che questo avvenne i popoli che dominavano la terra conosciuta
fecero riferimento alle religioni orientali, agli Egizi e ai Greci e
i Romani fecero proprie questo conoscenze e quando arrivarono in
questa penisola fondarono
Città e dettero la possibilità ai loro
abitanti di conformarsi con i loro costumi e tradizioni.. insomma
era un grande civiltà rispetto alle tante.
Nel contesto della storia nasce Gerunda (vedi leggenda mitologica di
Gerione fonda di Geriona e quando Roma divenne un impero , alla fine, avvenne il cambiamento dal politeismo al monoteismo
nacque cosi Il Cristianesimo.
Quando alcuni dei primi credenti furono martirizzati nacquero storie e leggende enfatizzate dai cronisti cristiani che crearono il mito dei santi e delle reliquie, talvolta a scopo terapeutico, quindi oggi, per questo, molte chiese, vie e
Città sono dedicate a questi martiri.
Vedi la collegiata di San Feliu.
Allora gli antichi rituali furono adattati alla nuova credenza, come si può vedere
nel Tapis della Creazió che si trova nel Museo della Cattedrale
e di conseguenza, nacquero leggende che abbiamo descritto in questa
pagina. Il Video mostra le immagini, i luoghi di queste leggende.
I luoghi delle leggende di Girona
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IL VAMPIRO
Passeggiando per le antiche strade di Girona di quando in quando, ci
sentiamo osservati da alcuni abitanti silenziosi ed immobili che
normalmente passano inosservati come : IL
VAMPIRO DELLA RAMBLA DI GIRONA.
Quello che viene chiamato il Vampiro è una piccola testa di un uomo con
una lunga barba ed ali di pipistrello. A parte la sua apparenza alquanto
diabolica, questo personaggio in realtà è un vampiro romantico,
riconvertito in una specie di cupido che monta di guardia tutti i giorni
dell'anno. Secondo la tradizione, al vampiro gli piace usare
il suo potere per fare innamorare i Gerundenses.
La tradizione racconta che:
Se un ragazzo o una ragazza porta la persona che gli piace sotto la
figura del vampiro ed ottiene che questi gli faccia un regalo, il
vampiro, dell'alveo farà in modo che fiorisca l'amore nel compagno/a. È
facile individuarlo poiché è posto sotto la passeggiata degli archi dove
passano molte persone.
Se non siete sicuri del vostro partner, potete provare, perché si dice
che le persone che hanno ottenuto il beneficio in questione sono
moltissime...
MapsGoogle
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TURISMO GIRONA LEGGENDE NELLA GIRONA MEDIEVALE
LEGGENDA DEL DRAGO.
La Viverna, nell'iconografia medievale rappresenta un drago alato
con due zampe simili
ad un rapace e coda uncinata (o a freccia) più
simile ad un serpente che a un drago. Rappresenta il caos e la
distruzione. Ma curiosamente viene usata anche con significati positivi.
I costruttori delle Cattedrali si definivano come una confraternita universale
che
spesso viene comparata ai liberi muratori, o massoni. I confratelli
usavano lasciare simboli esoterici pur non contraddicendo le
credenze cristiane. Spesso si rifacevano a simboli iniziatici
della cabala ebraica con le sue molteplici conoscenze e
interpretazioni.
foto: Drago della Porta di Sant Iu cattedrale Barcellona
Ad esempio si dice che gli antichi costruttori egizi erano non solo
architetti, ma astrologi, medici e sacerdoti, ovvero le loro conoscenze
gli permettevano di scegliere il luogo idoneo sul quale costruire il tempio
in quanto, secondo la leggenda, non erano presenti quelle forze telluriche che potevano
distruggerlo. In ugual maniera, i costruttori medievali esorcizzavano
LE FORZE OCCULTE del sottosuolo rappresentandole come dei
Draghi (il male). Una figura ricorrente ad esempio è l'Arcangelo Michele che
uccide il drago, quindi il male, oppure San Giorgio, anch'egli
uccisore di draghi ecc.
Erano convinti che "forze telluriche" che si esprimevano in movimenti di
placche tettoniche, quindi terremoti, potessero essere esorcizzati e le
loro energie convogliate verso il bene. Per questo motivo spesso si
incontrano
Draghi o Viverne come elementi decorativi sui capitelli di
luoghi sacri. Nell'iconografia cristiana il drago compare molto spesso
come un elemento dominato dalle forze del bene. Nella città
lo potete
incontrare sulla Rabla
Can Norat.
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L'ARCO DI TRASFIGUERA.
Carrer trasfigueres
Questo arco, l'arco di Trasfiguera, tipicamente medievale, allaccia la
strada di Trasfigueres col Portal della Barca; il nome gli viene dato,
secondo Jaume Fabre, per la casa Figuera, Can Figuera
situata a nord est della chiesa di San Félix..
Questo passo è menzionato da Josep Gibert nei racconti di San Narciso di
Girona. "Piccola storia della città con le sue tradizioni ed il suo
folclore". Josep Gibert indica che Sant Narciso era
considerato figlio della città, dove arrivò ad essere
vescovo dei cristiani che praticavano i riti in clandestinità.
Per fuggire dalla persecuzione andò col il suo diacono Félix, verso
terre germaniche, in Augsburg, dove rimase nove anni, nel decorso dei
quali operò la conversione di Afra che divenne Santa Afra.. l'arco
è relazionato con la casa dove viveva San Narciso.. Calle del Pou Rodó,
e la relativa leggenda "le orme di San Narciso. Ma a parte questo
l'arco fa parte del circuito storico medievale dell'antica Girona.
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LE ORME DI SAN NARCISO.
Con questa fuga si riferisce un'antichissima tradizione gerundense, che
racconta che il Santo aveva vissuto nella casa numero 5 della strada San
Narciso, oggi Calle del Pou Rodó, dove nel parapetto della finestra
rimaneva il segno l'orma del santo ma in direzione contraria a quella che
prese quando fuggì dai suoi persecutori. Quando uscì
dalla finestra indietreggiando per sottrarsi alla cattura, come per
miracolo, le orme di San Narciso rimasero impresse nel davanzale facendo
in modo che i suoi persecutori intuissero che era in casa.
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