Viaggio nei paesi catari Albi
COSA VEDERE IN ALBI
- Museo Toulouse-Lautrec
- Castello, o il palazzo della Berbie – I giardini.
- La cattedrale con il suo museo.
- Maison Enjalbert casa tipica signori ed il vicino Hotel Reyes (XVI siglo) – Rue Timbal..
- Vedere la mappa(cartina)
del quartiere vecchio o centro storico. Rue de Castelviel.
- Place du Trabaile - Resti della cattedrale romanica.. dove stava la
"porta dei Canonici" che faceva parte dell'antiche mura che
separavano il Castelviel dal resto di Albi
- La chiesa collegiata ed il chiostro di San Salvi (X secolo) dove si
riconoscono gli stili romanico e gotico. L'antico chiostro, e uscendo, si accede
ad una graziosa piazzetta con archi. Anticamente era il quartiere di San Salvi, sviluppato nel XI
secolo grazie alla presenza di venditori ambulanti e artigiani.. Oggi sottogli
gli archi, ci sono diversi ristoranti (guarda il video) e nella piazza si
svolgono concerti o manifestazioni estive.
- Il Mercato Coperto. Le marche couvert, ispirato ad un mercato
Parigino del novecento, fu costruito da André Jule Michelin,
fratello di Edouard, fondatore dell'omonima casa di pneumatici.
- Il Ponte vecchio - Quartiere della Madeleine.
Grazie alla costruzione del ponte vecchio nel XI secolo ci fu una crescita demografica, artigianale e commerciale nella periferia di Albi. Man mano che il potere politico
- religioso si accomodava sulla riva sinistra del Tarn, il quartiere sulla riva destra si popolava sempre più di emarginati e povera gente.
Nel medioevo si svilupparono sulle rive del Tarn varie attività che utilizzavano l'acqua del fiume. Si costruirono mulini,
tintorie, fabbriche di mattoni.. etc
- Il Museo Lapérouse, nel quartiere della Madeleine.
Il museo è dedicato a Jean François Galoup de Lapérouse autore
del tragico viaggio in Australia...
- Il rio Tarn (scendere Place du Trabaile) con i mulini, i bastioni della
città.. una passeggiata con una vista spettacolare di Albi con il suo ponte
vecchio che si riflettano nell'acqua.
- La casa Natale di Toulouse-Lautrec, Palacete du Bosc, dovrebbe trovarsi in rue..
al 14. Mentre al numero 16 si trova la casa dove visse Jean François Galoup
de Lapérouse. vedere video Nella carta generale vedi il n.13
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ALBI. IL GUADO.
La cuccagna, sinonimo di abbondanza in Albi, si deve ad una pianta la Isatis
tinctoria che nel XIII secolo, veniva lavorata nei mulini per produrre
una
tinta indelebile di color blu. Lungo il fiume Tarn i contadini coltivavano questa pianta
che nel Medioevo produceva 2 o 3 volte la normale produzione di un campo di grano. La sua origine si
dice, proviene dall' Asia. Se qualcuno ha visto il film Braveheart
può immaginare con che tipo di pianta facevano il colore per pitturarsi il
viso.
La Isatis
tinctoria, che ha anche proprietà medicamentose e antisettiche, era
conosciuta come il "Guado" e in Albi, la massa lavorata veniva
chiamata COCA , o COCAGNE (in occitano) e alcune volte veniva
utilizzata anche come moneta per esempio per transitare sul ponte vecchio di
Albi.
Mescolando il guado con altri prodotti, si ottenevano vari tipi di colori come
quelli che per esempio, si trovano sugli arazzi o tappeti. Da questo racconto
potete immaginare da dove viene la parola, Il paese della cuccagna".
La coltivazione di questa pianta è conosciuta anche come "pastìs" perché
nella lavorazione, talvolta, veniva usata "urina"
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» RIASSUNTO STORICO.
I Celti si stabilirono dove oggi si trova la CATTEDRALE DI SANTA CECILIA, in
seguito i Romani, nel I sec. a.c., la chiamarono Albiga
dove si produceva grazie al "guado", la Isatis tinctoria, tessuti, vini, metalli
etc..
Nell'età medievale Albi dipendeva dai Conti di Tolosa (Toulouse) che
ebbero molti problemi con i Visconti loro vassalli che volevano controllare per
loro conto i ricchi territori dei dipartimenti del Tarn e dell' Aude:
Albi, Carcassonne, Narbonne, Bezier... Linguadoca - Rossiglione (Languedoc-Roussillon)..
La dinastia dei visconti con maggior esito fu quella dei Trencavel visconti dell'Aude, e
di
Razès Carcassonne, Bezier, Nimes e Albi. Le continue lotte feudali
favorirono i vescovi che finirono per trarne vantaggio aumentando il loro potere,
infatti si dice che Roger Trencavel nel 1176, mise il vescovo in carcere.
Per questo motivo il fedele popolo cristiano non amava i Trencavel.
LA CONTEA DI TOLOSA.
La Contea di Tolosa nacque nell'epoca Carolingia nel 778 e annovera tra i conti alcuni personaggi descritti o menzionati in queste
pagine, come Bernado
di Septimania (835), Guillermo IV di Tolosa (987) (Gugliemo IV
Tallaferro) figlio
di Almodis de la Marca nel primo matrimonio, Simón de Montfort (1215)
che conquistò la città durante la
Crociata
Albigese, Raimundo VI (1194) e Raimundo VII (1222). Per
ultimo, dopo la morte di Raimondo VII, Alfonso de Poitiers, fratello di Luigi
IX detto il Santo, Re di Francia, fu conte dal 1249 al 1271. Alla sua morte
poiché non ebbe eredi, la contea di Tolosa venne annessa al regno di Francia da
Luigi.
Curiosità.
Razèz o Rases in occitano, fu fondata dai romani che la chiamarono Rhedae
che secondo alcuni corrisponde ad un borgo medievale visigoto conosciuto oggi
come Rennes les Chateau dove si rifugiò un vescovo Cristiano cacciato da
Narbonne dai vescovi Ariani quando ancora, prima del III Concilio di
Toledo
(598), il re visigoto Recaredo, abbracciasse la fede cristiana
abbandonando quella ariana. Il concilio di Toledo era un'assemblea
politico-religiosa indetta dal re. I concili furono 18 dal 397 al 702.
In seguito Razèz venne assorbita dalla contea di Carcassonne all'epoca
Catara, ed ecco il motivo per il quale nasce la storia/leggenda relativa
Rennes
les Chateau ed il suo tesoro.
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» I CATARI.
L'origine di questa religione è molto antica, viene dal Zoroastrismo,
il Manicheismo e il Bogomilismo, religioni dualistiche come quella
Cristiana, che furono alla base della religione catara. I Catari, credevano che il corpo
fosse opera del diavolo e l' anima, opera di Dio, inoltre, i "perfetti" non
credevano in Cristo, nonostante il catarismo traeva le sue origini nell'antica Bibbia ... come la maggior parte di tutte le religioni:
Musulmana, Ebrea, Cristiana .. ecc
Credevano nella reincarnazione ma non nell'Antico Testamento e nel simbolo della croce.
Alla base delle loro credenze, c'era il "consolamentum"
unico sacramento come il battesimo, ma di forma agnostica. Erano
vegetariani e ascetici che significa rifiutavano il piacere di beni materiali,
la lussuria, il sesso .. questo per liberare l'anima che apparteneva a Dio. Perciò
detestavano la chiesa e la sua gerarchia che per molto tempo, come già spiegato nella pagina
Catari di Carcassonne,
perseguì i catari come "eretici" e i nobili che li
proteggevano dall'Inquisizione.


Il ponte vecchio di Albi -
Albi il mulino per fare il guado -
PALAZZO - CASTELLO DE LA BERBIE |
GNOSTICISMO E AGNOSTICISMO - opinione personale.
Da tempo l'umanità ha cominciato a pensare che lo spirito è l'essenza e parte
integrante dell'uomo e che la ragione e la conoscenza è indispensabile per la
sua evoluzione.
Questi pensieri si concretizzano in movimenti filosofici, per esempio come il Zoroastrismo - considerato
l'inizio della filosofia e la conoscenza attraverso lo studio. La conoscenza
(dal greco Gnosis) venne praticata e perfezionata dai filosofi Greci. Gli
"gnostici" credevano che la salvezza dell'anima stava nella conoscenza
dovuta all'intuizione e non come cristiani, che per salvare l'anima, dovevano avere fede
nei dogmi o come gli ebrei che l'anima veniva salvata solo con l'osservanza delle leggi di Dio..
Gli "agnostici", altro movimento, nell'ambito religioso, non
potevano dimostrare o negare l'esistenza di Dio pertanto si astenevano da
qualsiasi giudizio. Ambedue le correnti erano considerati eretiche.
In Albi vivevano pochi eretici, probabilmente il 10% della popolazione,
per questo la "crociata contro gli Albigesi", non fu così dura e crudele, come a
Béziers e Carcassonne.
Gli abitanti di Albi con il commercio, possedevano molto denaro e come già
detto, non erano partitari de visconti Trencavel, quindi con le sue
milizie, appoggiarono la crociata francese e la città fu risparmiata da Simón
de Montfort che uccise Raimundo Roger Trencavel (1185 - 1209) a Carcassonne e ottenuto
l'allontanamento di Raimondo VI, divenne conte di Tolosa e di tutte le città conquistate.
Quando nel 1217 Raimondo VI riconquistò Tolosa, gli Albigesi
giurarono fedeltà al vecchio conte e suo figlio, che alla fine, divenne conte di Tolosa.
In quell'occasione Simón
de Montfort perse la vita nel tentativo di riconquistare per la seconda
volta Tolosa ed il figlio Amaury non fu capace di mantenere le contee di
suo padre.
Nel 1237, Alfonso di Poitiers, sposò Juana de Tolosa,
figlia di Raimondo VII divenendo Conte di Tolosa e quando nel 1271,morì senza
lasciare eredi, suo fratello, Luigi IX, annesse la contea e tutto il Languedoc
al regno di Francia.
Una volta scomparso il Visconte, i Vescovi divennero la prima figura
politica-religiosa e iniziarono la costruzione della Cattedrale di Santa Cecilia - la Cathédrale Sainte-Cécile
(Bernard de Castanet 1282) che assomiglia dall'esterno, più ad un castello
fortificato che una chiesa. I Vescovi con l'arma dell' Inquisizione
contrastarono anche il potere del re di Francia.
La costruzione della cattedrale durò circa 200 anni, durante i quali, i vescovi
costruirono la loro residenza fortificata, il Palais de la Berbie, (il
palazzo vescovile) che viene da Bisbia che in occitano, vuol dire
vescovo..
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IL PALAIS DE LA BERBIE.
Il Palazzo della Berbie con la sua imponente torre di Saint Michel
è stata la massima espressione del potere temporale dei vescovi. Iniziato
nel 1228 da Durand de Beaucaire fu tribunale ecclesiastico e prigione.
Disponeva di fortificazioni risalenti al tempo del vescovo Bernardo de Castanet quando
iniziò la costruzione della cattedrale (1282) ma dopo molti anni andarono distrutte
ed il palazzo divenne proprietà del consiglio comunale che nei primi anni del ventesimo secolo
costruirono saloni e biblioteca ed un magnifico giardino alla francese. La
Berbie è stato poi trasformato nel Museo di Toulouse-Lautrec nel 1922.
Visita imprescindibile.
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LA CATTEDRALE DI SANTA CECILIA.
Come già accennato, la sua costruzione in gotico meridionale è dovuta al vescovo
Bernard de Castanet che la iniziò nel 1282, oggi patrimonio mondiale
dell'Unesco. La porta d'entrata, la magnifica “Dominica de Florence”
fu costruita nel XIV secolo, ed il campanile alto 78 metri fu costruito un
secolo più tardi.
Le dimensioni della chiesa - fortezza sono molto ampie, la lunghezza esteriore
è di 113 metri (100 all'interno)e la larghezza di 35 metri (30 interno) e 40 metri
di altezza (30 interno).
I disegni intorno all'altare rappresentano il Giudizio Universale con i sette peccati capitali, ma non è l'unica meraviglia della cattedrale come esempio la
navata (97 x 28). Agli inizi del Cinquecento, artisti italiani provenienti da Bologna dipinsero di colore blu in stile rinascimentale ponendo il Cristo e la Vergine circondati da tutti i santi patroni.
Sopra il Giudizio Universale un organo del XVIII secolo, il Coro, dove
si riunivano i canonici per officiare la parola di Dio. Il Coro è conosciuto
anche come "Il Jubé" costruito in pietra bianca
(pietra calcarea) in stile gotico fiammingo.
In Francia, Il Jubé si trova in alcune cattedrali e normalmente sarebbe come un
coro alto che separa il coro dal presbiterio. Questo nome viene dalle prime
parole che pronunciava l'oratore: "Jube, domine, benedicere",
voglia il Signore benedire...
L'esterno della cattedrale mostra i muri larghi 2.5 metri e la torre che veniva
usata anche come prigione.
IL QUARTIERE VECCHIO.
Le tipiche case di questa regione sono costruite con legni di
sostegno che si vedono dall'esterno e i tipici Mattoncini
rossi. Percorrendo Rue de Castelviel, ci addentriamo nel quartiere
vecchio con le sue stradine strette e le case un poco storte che
pendono verso la strada... la fantasia ci riporta all'epoca medievale di Albi e
dei Visconti Trencavel che avevano il castello dove si trova Plase du Château.
Prima
che la contea venne annessa al regno di Francia (Luigi IX - 1271), il castello appartenne a
Simón de Montfort, comandate della crociata contro i Catari o Albigesi che si appoderò di
tutti i titoli nobiliari delle città conquistate. Il Castello del conte fu demolito nel XVII secolo. -
Passeggiando per le strade che
fiancheggiano l'antica cattedrale si può apprezzare la somiglianza architettonica tra
la stessa cattedrale ed il Palazzo della Berbie. Incontreremo un luogo
che fu "el tribunal de la temporanité" dove i vescovi,
signori della città, impartivano la giustizia in virtù del
"potere temporale". Oggi è un ristorante.