» Berenguer Ramon I el Corbat,
(lo storpio)(1004/1035)conte di Barcellona dal 1017 al 1035 oltre a Girona e Osona.
Figlio di Ramon Borrell e Ermesenda de Carcasona

Ermensenda, una donna energica, alla morte del marito, Ramón Borrell, divenne reggente del figlio e quando questi raggiunse la maggior età fu sempre la sua ombra e consigliera.
Berenguer Ramón I fu un uomo di pace e un buon diplomatico, ottenne accordi e sottomissioni senza spargimento di sangue
nelle contee di Empúries tenendo eccellenti relazioni con Guillem I
di Besalú e Guifré II de Cerdanya e fidelizzo la contea di Urgell dove da sempre vivevano
gli altri discendenti di Wifredo el Velloso. Trattò con i mori e andò persino a
Roma relazionandosi con ben tre papi. Tra i suoi consiglieri c'era
l'Abate Oliba, autore della Paz y tregua de Dios
La sua politica "non belligerante" non piaceva alla madre e neanche ai
nobili che preferivano la guerra dalla quale potevano trarre bottini e
nuove terre.
Da
questo momento ci furono dei fomenti nobiliari contro "El Condado"che
perdurarono sino a quando sfociarono in rivolta al tempo di Berenguer I el vell.
La discendenza. -
Berenguer Ramón I - El Corbat.
Pur essendo deceduto giovane si unì in matrimonio ben due/tre volte,
tenendo complessivamente cinque figli. di cui il primogenito ed erede al condado:
Non avendo avuto figli dalla prima moglie si sposò con Sancha di Castiglia che le dette un "Baron, un maschio" Ramón Berenguer I
-
Raimondo Berengario I detto il Vecchio - Ramón Berenguer I el vell.
che ereditò la Contea di Barcellona
Dalla terza moglie moglie Guisla ebbe tre figli e
Giullermo I di Osona il quale dono il titolo a Berenguer, e Sibilla di Barcellona che andò in sposa a Enrico di Borgogna che divenne signore feudale del Portogallo.
Il loro figlio Alfonso I, fu il primo
re del Portogallo
Indice
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Ramon Berenguer I el vell - Raimondo Berengario I detto il Vecchio,
(1023/1076) conte di Barcellona e Girona dal 1035 al 1076 e conte di Osona.

La nonna Ermessenda fece da reggente anche al nipote, Ramón Berenguer I, sino al 1041.
Nel frattempo
Ramón Berenguer aveva perduto la prima moglie
Elisabet de Nimes, dalla quale ebbe un "Baron" un figlio maschio, Pietro Raimondo, che divenne erede legittimo.
In seguito si risposò con Bianca di Provenza dalla quale non ebbe figli. Per accrescere la sua progenie,
con l'aiuto di un Emiro suo fedele amico, decise di "rapire" la moglie di Ponzio conte di Tolosa, la contessa Almodis de la Marcha (o Marca), che era già di seconde nozze e che aveva avuto ben cinque figli.
Il rapimento di Almodis de la Marca.
All'epoca l'Emiro di Tortosa, amico di Ramón Berenguer I, assaltò Narbona nel 1053 dove rapì Almodis de la Marca che una volta portata a Barcelona, fu convinta dal conte a "sposarsi" anche se i rispettivi coniugi erano ancore in vita.
Sembra quasi un racconto di oggi, perché si dice che il rapporto tra i numerosi figli dei tre matrimoni
fossero ottimi mentre. Bianca di
Narbona, la seconda moglie, all'inizio della storia fece scomunicare i fedigrafi dal Papa Vittore II e tale scomunica cessò ne 1065.
Purtroppo il primo figlio Berenguer I
e di Elisabet, Pietro Raimondo, presupponendo che Almodis tramasse contro di lui per far diventare
"conti eredi", i figli avuti da Berenguer, la uccise e per questo fu diseredato.
La ribellione nobiliare.
Ramón Berenguer I riuscì anche a sedare la ribellione nobiliare, degli antichi signori della Vegueria del Penedés si distaccarono dal potere Condal de Barcelona in base a antiche leggi visigote redatte all'epoca del
Re
Recesvinto nel settimo secolo.
Il malumore dei nobili era dovuto anche alla politica di pace che, come suo
padre, Berenguer preferiva alla guerra. Bisogna pensare che nei territori musulmani c'era una considerevole quantità di
monete d'oro, cosa che al tempo di Ramon Borrell produsse un cambiamento sociale
molto importante come detto in precedenza, emissione di monete, indipendenza
monetaria e riscossione dei tributi anche in territori arabi.
Per questo molti nobili di frontiera,
veguer, visconti e "principi" come
Mir Geribert
furono propensi alle
incursioni nei territori arabi dove appunto si potevano ottenere
ricchi bottini e monete d'oro mentre
Ramón Berenguer I e suo padre
Berenguer Ramon, erano propensi alla pace ed al
commercio con i territori confinati dai quali, ottenevano il beneficio dei
tributi senza spargimento di sangue.
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LA SUPREMAZIA DELLA CONTEA DI BARCELLONA, EL COMTAT DE BARCELONA.
Oramai i Conti di Barcellona non dipendevano più dai
franchi, divennero anche marchesi di Gothia con l'acquisizione de territori di
Carcassonne e Razès (170c.a.). Il nucleo forte della contea era Barcelona,
Girona e Osona, e avevano come feudatari la contea di Empúres (Ampuria in cast.)
e Pallars Sobirà. Grazie all'alleanza con la contea di Urgell i cui conti
discendevano sempre da Wifrefo el Velloso, riscuoteva tributi da
Lleida, Dénia, Mallorca e persino Saragossa (Zaragoza) che ancora era un Taifa
(secondo Ferran Soldevila).
L'apogeo della supremazia del casato di Barcellona si avrà
con Berenguer III el Gran che estese i territori della contea
sino alla Provenza, grazie al matrimonio con Dolça de Provenza (1112),
Incorporazione di Tarragona con la sua arcidiosisi (1118), Besalú (1111) e
Cerdanya (1117).
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La discendenza. -
Il primo matrimonio con Elisabet de Nimes dalla
quale ebbe tre figli ma nessuno divenne conte di Barcellona. L'unico che poteva
esserlo fu Pere Ramon che per aver ucciso la matrigna,
Almodis de la Marca le cui intenzioni erano di "spodestarlo"
del suo titolo a favore dei propri figli, venne diseredato e condannato
all'esilio.
El Condado de Barcelona
non passerà neanche ai figli minori; Arnau de Barcelona e
Berenguer de Barcelona ma bensì ai due figli avuti con Almodis.
Berenguer e Almodis de la Marca, figlia del conte Bernat I de Amelia di Razès
(discendente di Carlomagno), ebbero 4 figli, 2 femmine e 2 maschi.
Ramón Berenguer II e Berenguer Ramón II, ovvero:
Berengario Raimondo II detto il fratricida
vedi cattedrale di Girona e
Raimondo Berengario II el Cap d'Estopes che divengono così i protagonisti della successiva storia.
Tags: storia, Conti, Barcellona, Ramon
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Guifré el Pilós,
10/12/2021
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