Conte Ramón Borrell III

Il Mancuso. La moneta di Barcellona

Ermessenda de Carcasona

Ramón Borrell

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Condes de Barcelona


 
Storie Conti di Barcellona - Casata Barcellonese


Ramón Borrell III

Ermesenda de Carcassona
La discendenza

Biografia Ermesinda o Ermesenda..

Il Mancuso - Moneta dei Conti di Barcellona

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Origine del titolo di "Conte"

Storia Conti Barcellona
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Conti di Barcellona Indice Conti di Barcellona Elenco
 


Ramón Borrell III- (972-1017).
Borrell, comparte la contea di Barcellona insieme a suo padre Borrell II. Conte di Barcellona dal 988, sino 1017 oltre a Girona e Osona.

Borrell sposa Ermessenda de Carcasona (993).

Nel contempo, i regni di Taifa erano ormai una realtà, i Califfi si succedevano l'uno a l'altro quindi i territori arabi si spezzettarono creando quelle condizioni per le quali i re cristiani ebbero buon gioco.

Dopo la distruzione di Barcellona (Almanzor 985) ci furono diverse battaglie contro lo stesso Almanzor e i suoi successori appartenenti al califfato di Cordoba.

La spedizione di Cordoba del 1010 fu determinante per allontanare il pericolo di altre incursioni al-Andalus. In questo contesto il Conte Ramón Borrell alleandosi con un Califfo spodestato, Muhammad II al Mahdi , con l'aiuto del fratello Ermengol e Bernardo di Besalù Tallaferro sconfisse Sulaymān ibn al-Hakam (Sulaiman al-Mustain) di Cordoba.

Le razzie in Cordoba ed il probabile compenso di al-Mahdī, resero una considerevole quantità di monete d'oro, tale da permettere successive spedizioni ed il ripopolamento del Sagarra, Camp Tarragona e la Conca de Barberà (Tarragona).

Comincia così l' Indipendenza monetaria della Contea di Marcellona.
Segui leggendo il Mancuso.

Indice 


Ermessenda de Carcasona
La contessa di Barcellona Ermesinda, Ermesenda o Ermessenda di Carcassonne. (972? † 1058)

Articolo principale: Ermessenda di Carcassona. Biografia

Ermessenda fu de facto, la Contessa di Barcellona in quanto "regnò", per volere del defunto marito, come reggente per il figlio Berenguer Ramon I el Corbat (1004 -1035) il quale una volta maggiorenne, grazie all'intervento di suo zio, Pere Roger o Pedro Roger, superò le resistenze della madre a lasciare il potere che per diritto testamentario doveva compartire tutte le proprietà e quindi i relativi titoli.

Berenguer Ramon I concesse a Ermessenda, l'usufrutto delle contee di Girona e forse Osona.

Però molti storici sono dell'opinione che mai, Ermessenda abbandonò il potere. In seguito quando divenne la "Signora di Girona" costruì la Cattedrale ed il Monastero di San Daniele.

Nel contempo Berenguer Ramon contrae nozze con Sancha di Castiglia dalla quale ebbe un erede maschio, Ramon Berenguer I el vell.

Nel 1035, sopravvivendo al figlio, attuando sempre come reggente e tutrice (1035/1039), governò per conto del nipote minorenne Ramon Berenguer I detto el vell. Segui leggendo: Biografia di Ermessenda

La discendenza.

Ramón Borrell e Ermesenda de Carcasona ebbero tre figli,
Conte Berenguer Ramon I el Corbat (1004 -1035), in italiano:
Berengario Raimondo I di Barcellona detto lo storpio.

Gli altri due figli "minori", Gugliemo divenne conte di Osona e condado del Penedés sino al confine con i territori musulmani fu dato a Sancho. Poichè tutti i figli erano minorenni, le contee furono amministrate dalla Contessa Ermensenda.

IL MANCUSO (o manchoso)
 


Abbiamo visitato il museo: (
MHCB)
Museo de Historia de la Ciutat de Barcelona
dove si trova una ampia collezione di monete medievale relative ai conti di Barcellona e i re della Corona di Aragona.
 

Ingrandimento1
Ingrandimento2
Mancuso  d'oro bilingue


Secondo alcuni testi, dopo vari secoli di "dipendenza monetari franca", già nel 979 esisteva il Mancuso che era un'imitazione" della moneta musulmana, popolarmente chiamata in catalano, "cuits" o d'or cuit" "cuyt" (cuit=cotta), il termine antico Oncas de or cuyt rappresentava anche allora un certo peso di oro (valore).

Il termine Mancuso, secondo alcuni, deriva dal termine anglosassone  manu-cusi, coniato con le mani, però secondo Numisma (vedi sotto) viene da una traduzione araba che significa "coniato", però senza il giusto peso; infatti "mancus" sta per manca, difettoso imperfetto, non poteva essere una moneta perfetta se veniva coniata a mano.

Quale sia la verità poco cambia, la cosa certa che in quella epoca esisteva una moneta che non portava la croce dei Carolingi. Dopo la spedizione di Cordoba, si verificherà un cambiamento importante come l'imposizione di tributi che permetteranno in seguito una economia di base monetaria.

Ramón Borrell, secondo vari testi, fu il primo conte di Barcellona ad emettere moneta propria ***, per meglio dire, una moneta coniata, no fusa dove compariva il suo nome.

La cosa sorprendente è che nello spazio Europeo controllato dai cristiani, principalmente, si trovavano molte monete d'argento e poche d'oro, mentre nella piccola Contea Catalana si emettevano con una certa abbondanza monete d'oro. Vedremo in seguito il motivo.

Osservando una riproduzione di un mancús d'oro dell'epoca di Ramon Berenguer I el vell, si distinguono i caratteri arabi e lettere latine.

Sembra che sia la copia di una moneta araba coniata in Ceuta relativa al periodi del califfo di Cordoba con l'unica eccezione che riporta in latino.. "RAIMUNDUS COMES".

Questo prova, l'indipendenza monetaria e una capacità bellica che consentiva di riscuotere i tributi anche nei territori musulmani.

La moneta del Condado de Barcelona.
La spedizione a Cordoba effettuata da Ramon Borrell e altri nobili, non produsse vantaggi militari immediati ma produsse una vantaggio economico... il bottino fu ingente...

Nei saccheggi, vennero portate via molte monete d'oro. Documenti dell'epoca menzionano monete d'oro descritte come "auri cocti di giusto peso", corrispondenti all'oro di 24K, differenziandosi dall'oro di Valencia che sembra fosse una mescola.

Essendo la contea di Barcellona zona di frontiera con quella al-Andalus, le incursioni effettuate traevano alle casse del Condado sufficienti risorse in oro per l'indipendenza economica della contea.

***Secondo il Tratado de las monedas labradas en el Principado de Cataluña - Josep Saldat, molti conti di Barcellona a partire da Wifredo, coniarono la loro moneta con tanto di nome e data dell'inizio del mandato, praticamente tutti i conti descritti in questo capitolo.

Secondo Numisma, Nacional Fabrica de moneda y timbre (edizione 1956), ed il libro sopra citato, il nome della moneta era "MANACUSO" equivaleva ad una misura anglosassone che esiste tutt'ora: la Onza de oro (oncia d'oro) che oggi corrisponde a 31,1035 grammi.

Leggendo le varie vendite o acquisti effettuati all'epoca, esempio da Almodis della Marca o dalla stessa Ermensenda o ancor prima da Berenguer Ramon, possiamo dire che un mancuso, oggi, equivarrebbe circa a 180 Euro (4,443571 grammi di oro).

Leggi la transazione tra Ermenssenda e Berenguer I In seguito quando era conte Berenguer I, le tasse venivano anche dai regni di taifa, per questo nel Condado ci fu una abbondanza di monete d'oro.
Indice


Tags: dinastia, Conti, Barcellona, casata, Barcelona, Ramón Borrell, Ermessenda de Carcasona, Condes de Barcelona, Mancuso, moneta, Barcellona, Museo de Historia, MHCB,
28/04/2022