Nella visita di Barcellona non può mancare il CASTILLO
DE MONTJUIC, Castello del Montjuïc, oggi Museo Militare, un simbolo della città in
quanto memoria storica di Barcellona che ricorda le persone che soffrirono e morirono per il loro ideali...
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IL MONTJUIC.
La Montagna del Montjuic da sempre si ispira a leggende che parlano del
monte
Jupiter (Iovis montem - epoca romana) o di Barkeno,
che nella
mitologia fu la città costruita sul fianco del monte
da Ercole o Eracle nel mitico viaggio con gli Argonauti alla
ricerca del Vello d'oro.
Montjuic si eleva a 184 metri c.a sul livello
del mare ed è il punto più
elevato sopra la pianura dove successivamente
nacque la
Barcino
Romana e poteva essere senza dubbio un punto di avvistamento, si
hanno notizie di una torre difensiva già 1073.
Nel 1460 era la
Torre del Farrell, menzionata nel periodo della Guerra civile catalana (1462-1472)
che ebbe termine quando
Juan II di Aragona
(dinastia Trastamara) conquistò Barcellona.
Antecedentemente questa Torre vedetta apparteneva ai Conti di Barcellona e
dipendeva dal
Consell de Cent e con il tempo si trasformò
in rudere sul quale fu costruito l'attuale Castello. Ma
nella realtà
il toponimo del monte deriva dalla comunità ebraica che aveva costruito un cimitero proprio sulla collina.
Da qui La montagna dei giudei, Mont -juic.
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Storia del Castello del Montjuic
IL FORTE DEL MONTJUIC
DEL 1640.
La prima fortificazione del Montjuic risale appunto a questa epoca per necessità belliche prodottasi per la rivolta dei Catalani, conosciuta come la
Guerra de los Segadores o il
Corpus de Sangre. Per questo, il Conde-Duque de Olivares
fece erigere un forte a forma di quadrilatero in soli 30 giorni sopra l'antica
Torre del Farrell.
Tutto incominciò all'epoca di Felipe IV , Filippo IV d'Asburgo re di
Spagna, quando il
Conde-Duque de Olivares, ministro della Corona,
emanò
delle riforme, curiosamente più o meno come quelle attuali, che prevedevano:
• la moralizzazione pubblica,
• aumento delle imposte e creazione di una banca nazionale che venne chiamata: "Montes Piedad de España", con l'intento di ridurre il debito pubblico.
• La riforma fiscale, che prevedeva un equo prelievo d'imposte per tutte le regioni e la creazione di nuove tasse (esempio, quella sui beni di lusso).
• Uniòn de las Armas, l'unificazione delle forze armate peninsulari alla quale, ciascuna giurisdizione in proporzione doveva contribuire con soldati, armamenti ecc.
esigenza dovuta alle pressante necessità di mantenere una
potente armata che operava in due continenti, l'Europa e le Americhe.
Riforme
che vennero contestate dal
Principato di Catalogna
che si oppose così al Conte Olivares.
Ad aggravare la situazione ci si misero le truppe speciali spagnole, conosciute
come "Los Tercios" di stanza in Catalunya.. e in questo
contesto si produsse un conflitto tra lo stato centrale e il principato.. come
descritto nella
Guerra de los Segadores
LA RIFORMA DEL 1715
Nel 1715, alla fine della guerra di successione l'antica fortificazione di Filippo IV venne abbattuta e l'ingegnere
Juan Martín Cermeño, per conto di Filippo V, progettò il Castello del Montjuic a forma di stella ponendo un grande fossato tutt'intorno.
In seguito, nelle riforme del 1799, il castello venne ampliato e trasformato nella forma attuale
dove furono costruite le cucine per 3000 persone e installati 120 cannoni.
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La Guerra Civile Catalana
Il primo episodio avvenne durante la " Guerra civile Catalana "
(1462-1472), un il conflitto che ebbe luogo nel Principato di Catalogna
tra i sostenitori del re Giovanni II d'Aragona - Juan II, conte di Barcellona,
e quelli delle istituzioni catalane che si ribellarono al re, guidati da la
Diputaciòn del General del Principato di Catalogna e il Consell del Principat.
Le cause furono diverse: la crisi di sussistenza della popolazione; la
demografia che colpiva soprattutto le campagne a causa delle grandi epidemie;
quella finanziaria, con l'eccessivo indebitamento delle istituzioni pubbliche;
riducendo il volume e i profitti del commercio internazionale ...
inoltre era in
atto una ribellione nobiliaria antecedente al regno precedente..
Alfonso il Magnanimo introdusse nelle Corti Barcellonesi un gran numero di
Cagligliani e per questo fu "soprannomininato " Sensa Fede, tanto che si
creò una
"Junta de Molins de Rei, contro questa intromissione castigliana, però in quel
momento la crisi era all'interno della Corona di Aragona che coinvolgeva
il re e suo figlio, Carlo di Viana per una questione di successione su regno di
Navarra.
Il conflitto trova le cause già nel
Compromesso di Caspe.
Fernando I de Aragòn conosciuto come
Fernando de Trastámara o Fernando de
Antequera con il compromesso di Caspe ereditò la Corona di
Aragona divenendo re di Valencia, Mallorca, Sicilia, Sardegna e Corsica,
duca di Atene e Neopatria e ovviamente conte de Barcelona, Rosellòn e reggente
di Castilla.
Primo re della monarchia Aragonesa della dinastia castellana dei Trastámara,
erede al trono per parte materna aragonesa, figlio di Leonor de Aragòn sorella
di Martín I de Aragòn,
Martino l'umano.
Successione di
Fernando I de Aragòn, 2 figli
Alfonso V d'Aragona Il Magnanimo (1416-1458) re di Aragona , Valencia , Maiorca
,Sicilia, Napoli, Sardegna e conte di Barcellona
Juan II re dal 1458 - 1479 , Navarra, Sicilia, Aragòn, Mallorca, Valencia,
Cerdeña, conde de Barcelona,
dal quale discende:
Fernando II de Aragòn, chiamato «el Catòlico» era figlio in seconde nozze
di Juan II e dato che il padre era in conflitto con il Principe di Viana, alla
fine ereditò il trono di Aragona..
ma a parte Carlo di Viana, tutti i discendenti trastamara si adoperarono
per unire la
Corona di Aragona a quella castigliana vedi:
Nascita della Monarchia
Spagnola
In particolare il regno di Alfonso il Magnanimo, soprannominato il re assente,
il Principato della Catalogna lo considerava un insulto per il fatto che per 16
anni il monarca non si era degnato di mettere piede nel Principato. Neanche la
sua politica estera fu vista con favore, perché la conquista di Napoli non aveva
prodotto alcun profitto. Inoltre, il re si era messo in contrasto con governo
del Consiglio dei Cento che allora era l'organo legislativo della Catalogna
(istituito da
Giacomo I il conquistatore ).
In sintesi, la nobiltà Catalana aveva riposto la sua fiducia in Carlo di Viana..
che si era presentato a Barcellona facendosi apprezzare per le sue doti colte e
distinte, in antitesi con quelle di Alfonso il Magnanimo.
Sebbene dubito che a
Carlo, gli interessasse la Catalunya al di fuori di un appoggio politico
militare. Quando Juan II fece arrestare Carlo di Viana un esercito barcellonese
si recò a Lleida per sostenere Carlo...
Si ricorda che Carlo era fratellastro di "Fernando il cattolico"
Allora
una flotta Aragonese attaccò Barcellona costringendola alla resa...
In quell'epoca, Bernat II de Vilamarí, ammiraglio catalano si schierò con
Juan II de Aragòn contro le Diputaciòn del General
, oggi
Generalitat de Catalunya e quindi contro il
Principato di Catalogna
, al comando di una flotta di 16 Naos e 20 Galere
nel 1471, bloccò il porto di Barcellona, facendola così capitolare.
Il Nao o Caracca, è una nave a 3-4 alberi, adatta alla navigazione oceanica, più grande della caravella di Colombo.
Potete vedere il sepolcro di Bernat II de Vilamarí nell'atrio della basilica del
Montserrat. Ma non tutti i Vilamarí
erano combattenti.. Bernat Vilamarí (1292-1312) e Guillelm Vilamarí (1312-1318),
vescovi di Girona, hanno il sarcofago nella
Cattedrale di Girona
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IL BOMBARDAMENTO DI BARCELLONA

Il generale
Baldomero Espartero nominato dalla Regina Isabel II
di Borbone, Duque de
Morella per la conquista dell'omonima città, insignito del
Toison de Oro per meriti militari e politici, fu nominato Reggente nel
1841 (Capo di Stato) quando la stessa regina era minore di età.
Durante questa reggenza, i Barcellonesi, come sempre divergenti con il governo
centrale si ribellarono per la politica fiscale e commerciale, che in questo
caso riguardava un accordo che favoriva le tessiture inglesi a scapito
dell'omonimo settore catalano e di conseguenza, aumentava maggiormente la
indigenza della popolazione.
Inoltre, le brutalità commesse dal generale Martín
Zurbano, inviato nella provincia di Girona e la sua memorabile frase: "Spagna
può sopravvivere senza Catalunya" fomentarono la ribellione della
popolazione che unita alla milizia catalana iniziarono una sanguinosa
guerriglia.
Fu allora che il buon
Espartero il 3/12/1842, ordinò al capitano Generale Van
Hallen, già noto per la sua politica repressiva, di bombardare la città.
Dal Castillo de Montjuic, furono lanciate 1014 bombe sui rivoltosi di Barcellona.
Espartero pronunciò la storica frase che ancora oggi i Catalani non dimenticano "questa città ha bisogno di essere bombardata almeno ogni 50 anni",
Por el bien de España, hay que bombardear Barcelona una vez cada cincuenta años.
Il bombardamento causò una gran gran numero di vittime civili, la distruzione di
462 case, un ospedale e il serio danneggiamento del Salone dei Cento.
La milizia Catalana appoggiata dai civili, dopo un mese, si arrese e la città fu
condannata pagare un cospicuo risarcimento.
Bombardeo de Barcelona 1842
Ma non fu l'unico bombardamento
che distrusse la città minando il morale dei cittadini; anche il
generale Prim, nativo di
Reus, bombardò Barcellona sparando 2500 bombe dalla fortezza della cittadella e dal castello del Montjuic il 24/10 del 1843.
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FOSSAR DE LA PEDRERA.
Tristemente famoso è il Fossar de la Pedrera sulla collina del Montjuic.
Originariamente fu una cava dalla quale vennero estratte le pietre per costruire
gli edifici di Barcellona, in seguito fu usata come cimitero per coloro che non
disponevano di ricorsi ma durante la guerra civile vennero eseguite numerose fucilazioni tra cui
quella di
Lluís Companys presidente delle Generalitat de Catalunya che nel 1940,
dopo essersi rifugiato in Francia, venne catturato dai tedeschi e consegnato al dittatore Franco.
La Pedrera ed il Castello del Montjuic, utilizzato anche come prigione,
hanno un profondo valore simbolico nella vita dei Catalani.
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IL MUSEO MILITARE DEL MONTJUIC.
Museo Militar de Montjuïc: Terminata la guerra nel castello alloggiò una guarnigione militare poco importante.
Con una legge, il 6 di maggio di 1960, il Capo dello Stato cedette il castello alla città di Barcellona per installarci un Museo Militare e dedicare il resto dello spazio a giardini, eccetto le opere difensive dell'ovest dove esistono ancora istallazioni militari.
Il museo si inaugurò il 24 di giugno del 1963, dopo terminare le opere di restauro e adeguamento
eseguite dagli architetti municipali Antonio Lozoya Augé e Joaquín di Ros e di Ramis. Da allora il castello di Montjuic è diretto per un patronato la cui presidenza ricade nel
Tenente Generale destinato nell'edificio della Capitaneria Militare di Barcellona.
COME ARRIVARE AL CASTELLO: Carretera de Montjuïc 66 Telefono: + 34 932 564 445
castell@bcn.cat
con la macchina: da Plaza de España oppure dal Portal della Pau dove c'è
la statua di Cristoforo Colombo
Itinerario 3 - Mappa di Barcellona 3 -Montjuïc La Barcellona
del 1929
ENTRATA GRATUITA - lunedì chiuso
Con la teleferica del Montjuic godrete di una vista panoramica mozzafiato
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